Al direttore - I vertici della Rai hanno censurato Minzolini del Tg1 perché continua a esternare fuori dal coro. “Impari a tacere” gli hanno detto. Già pregustano la vittoria della loro gioiosa macchina da guerra di occhettiana memoria.
I direttori di giornale non devono tacere, devono parlare, è il loro mestiere. La caccia a Minzolini ha qualcosa di straordinariamente losco. E’ sistematica, spietata, conta su qualche suo errore o pasticcio per trasformarlo in capestro, e strangolare in lui, che fa il suo mestiere nelle condizioni date dalla politica italiana e dalla situazione della Rai, l’editorialista, soprattutto l’editorialista. Minzolini è stato il diavolo e il pupillo dell’establishment editoriale e politico.
Il settimanalista Claudio Rinaldi lo adorava e lo promuoveva come grande cacciatore di notizie, e come analista ha goduto giustamente della fiducia, mista a inquietudine e paura, delle sue fonti, comprese rilevanti fonti di sinistra. Da quando si è fatto berlusconiano e ha preso una responsabilità direttoriale che è sempre stata politica, al Tg1, lo fanno a pezzi. E’ una delle grandi vergogne opportuniste della sinistra tribunizia e forcaiola.
Il settimanalista Claudio Rinaldi lo adorava e lo promuoveva come grande cacciatore di notizie, e come analista ha goduto giustamente della fiducia, mista a inquietudine e paura, delle sue fonti, comprese rilevanti fonti di sinistra. Da quando si è fatto berlusconiano e ha preso una responsabilità direttoriale che è sempre stata politica, al Tg1, lo fanno a pezzi. E’ una delle grandi vergogne opportuniste della sinistra tribunizia e forcaiola.
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