Washington - Volano i rendimenti dei titoli pubblici italiani: quelli dei Btp con scadenza decennale sono volati al 7,3%. Un record alimentato anche dall'ennesimo allarme dell'agenzia Moody's secondo cui nessuno è al riparo dalla crisi, anzi, a rischio crac sono tutti Paesi dell'area euro. L'avvertimento è arrivato in un "commento speciale" sui Paesi Ue. Nel frattempo da Washington è arrivata la smentita che dal Fmi su un piano "segreto" per un prestito all'Italia. Ieri era circolata infatti la voce che il Fondo avesse pronto un assegno da 600 miliardi per mettere al sicuro il governo di Roma per circa 18 mesi.
Secondo Moody's comunque l'Eurozona manterrà la sua unità senza altre inadempienze oltre a quella della Grecia, ma sottolinea che malgrado questo "scenario positivo" ci potrebbero essere conseguenze molto negative per le valutazioni degli Stati europei. "Mentre lo scenario centrale rimane quello che l'area euro verrà preservata senza ulteriori insolvenze diffuse - si legge nel rapporto dell'agenzia di rating statunitense - anche tale scenario 'positivo' porta con sè implicazioni molto negative di rating nel periodo transitorio".
E d'altronde, rileva l'agenzia, la spinta politica per varare un piano efficace per salvare l'euro potrebbe emergere solo a seguito di una serie di shock che potrebbe portare più paesi a perdere l'accesso al mercato e a chiedere un programma di sostegno. "E ciò - si legge ancora - molto probabilmente porterebbe al declassamento dei rating di tali Paesi nella categoria speculativa in vista dei test di solvibilità che sarebbero probabilmente richiesti e della divisione degli oneri che potrebbe essere imposto se (com'è probabile) il sostegno fosse necessario per un periodo prolungato".
Secondo Moody's comunque l'Eurozona manterrà la sua unità senza altre inadempienze oltre a quella della Grecia, ma sottolinea che malgrado questo "scenario positivo" ci potrebbero essere conseguenze molto negative per le valutazioni degli Stati europei. "Mentre lo scenario centrale rimane quello che l'area euro verrà preservata senza ulteriori insolvenze diffuse - si legge nel rapporto dell'agenzia di rating statunitense - anche tale scenario 'positivo' porta con sè implicazioni molto negative di rating nel periodo transitorio".
E d'altronde, rileva l'agenzia, la spinta politica per varare un piano efficace per salvare l'euro potrebbe emergere solo a seguito di una serie di shock che potrebbe portare più paesi a perdere l'accesso al mercato e a chiedere un programma di sostegno. "E ciò - si legge ancora - molto probabilmente porterebbe al declassamento dei rating di tali Paesi nella categoria speculativa in vista dei test di solvibilità che sarebbero probabilmente richiesti e della divisione degli oneri che potrebbe essere imposto se (com'è probabile) il sostegno fosse necessario per un periodo prolungato".
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