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mercoledì 16 febbraio 2011

Giamaica, operazione 007

di: Enrico Franceschini - la Repubblica

Ad Orcabessa Golden Eye, la tenuta dove Ian Fleming ha scritto i 14 romanzi dedicati a James Bond, diventa un resort di lusso. Ricco di citazioni dell'agente segreto di Sua Maestà

«Ho sempre fumato, bevuto e amato troppo. In effetti non ho vissuto troppo a lungo, ma troppo intensamente. Un giorno il granchio di ferro mi agguanterà e allora morirò di troppa vita». Ian Fleming, autore di queste parole e creatore di James Bond, aveva previsto giusto: morì d´infarto, ad appena 56 anni. Ma c´era un´altra cosa che aveva fatto "troppo" o perlomeno con eccezionale frequenza: scrivere. Quattordici romanzi, quattordici storie con l´agente 007 come protagonista, in quattordici anni, tra il 1952, quando pubblicò il primo, Casinò royale, e il 1964, l´anno della sua morte.

Solo che non impiegò veramente quattordici anni a scriverli: per ogni libro gli bastarono due mesi, fra metà gennaio e metà marzo, che trascorreva puntualmente in Giamaica, dove andava a svernare tutti gli anni nella sua tenuta, Golden Eye, un nome degno delle avventure del suo agente segreto, a , una piccola località sulla costa settentrionale dell´isola.

Nel 1976, una dozzina d´anni dopo la morte di Fleming, la tenuta fu comprata dal famoso discografico Chris Blackwell, lo scopritore di Bob Marley, che ora ne ha fatto un piccolo albergo di lusso, mantenendo però l´atmosfera immutata. Il nome è lo stesso, Golden Eye, lo staff include un paio di giardinieri che lavoravano per Fleming, la cucina è quella tradizionale giamaicana: si mangiano solo piatti del luogo, speziati come piace ai caraibici. Agricoltori e pescatori locali forniscono il cibo. La struttura centrale e sei nuovi cottages che sono stati aggiunti tutto intorno hanno ogni comfort, ma non tutti i comfort vengono necessariamente utilizzati. «Odio l´aria condizionata - dice il proprietario - non senti il canto degli uccelli, il rumore del mare».

I clienti sono incoraggiati a non usarla in cambio di uno sconto di 25 dollari al giorno. L´ex-discografico vive in una spartana fattoria a un´ora di distanza, ma a Golden Eye tiene per sé un minuscolo capanno, poco più di una cabina: due metri per due, ci sta appena il letto, con uno sgabuzzino adiacente per la toilette, una doccia all´aperto e gradini di pietra che scendono direttamente nella laguna. Semplicità è la parola d´ordine del posto.

I milionari russi, indiani, cinesi che arrivano al nuovo Ian Fleming Airport, a cinque minuti d´auto dall´albergo, pretendono qualche comodità in più e naturalmente la ricevono. Ma forse anche loro avvertono nell´aria lo spirito dello scrittore, che lavorava ai suoi romanzi quattro ore al dì (dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 19), per sei settimane di seguito, poi nella settima correggeva tutto, dedicando il resto del soggiorno a Golden Eye alle sue attività preferite: a fumare troppo, bere troppo, amare troppo. Insomma, a vivere.


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