di: Andrea Franceschi - Il Sole 24 ore
Cresce la febbre dei social network tra le grandi banche. Dopo Goldman Sachs, che ha raccolto un miliardo di dollari da privati facoltosi da investire in Facebook, è la volta di Jp Morgan Chase. Il Wall Street Journal online ha rivelato che la banca sta per lanciare un fondo specializzato in aziende come Facebook, Twitter, LinkedIn o Groupon, che hanno avuto un'esplosione negli ultimi anni e che non sono ancora quotate. La cifra che Jp Morgan punta a raccogliere è compresa tra i 500 e i 750 milioni di dollari. Il fondo sarà gestito dalla divisione asset-management della banca.
Il fondo per fare trading sulle azioni
Il nuovo fondo creato da Jp Morgan avrà una natura profondamente diversa da quello di Goldman Sachs. Quest'ultima, attraverso l'operazione di private placement, ha sostanzialmente erogato un corposo finanziamento a Facebook, raccogliendo denaro da privati facoltosi intenzionati a scommettere sulla società di Mark Zuckerberg. I soldi raccolti dal fondo di JpMorgan saranno invece utilizzati per comprare e vendere azioni. In sostanza i clienti si affideranno all'infrastruttura tecnologica e al team di trader della banca per massimizzare i profitti derivanti dalle operazioni sui titoli di queste società.
Il nuovo fondo creato da Jp Morgan avrà una natura profondamente diversa da quello di Goldman Sachs. Quest'ultima, attraverso l'operazione di private placement, ha sostanzialmente erogato un corposo finanziamento a Facebook, raccogliendo denaro da privati facoltosi intenzionati a scommettere sulla società di Mark Zuckerberg. I soldi raccolti dal fondo di JpMorgan saranno invece utilizzati per comprare e vendere azioni. In sostanza i clienti si affideranno all'infrastruttura tecnologica e al team di trader della banca per massimizzare i profitti derivanti dalle operazioni sui titoli di queste società.
Il ruolo dei mercati grigi
L'attesa spasmodica per la quotazione dei nuovi fenomeni del "dotcom" ha fatto ricordare a molti la bolla della new economy di dieci anni fa. La novità rispetto ad allora è che i prezzi delle azioni si sono impennati non nelle Borse tradizionali ma nei cosiddetti «mercati grigi», come secondmarket.com o sharepost.com. Su questi siti i dipendenti di società non quotate possono vendere le azioni che normalmente gli vengono assegnate dall'azienda. Le transazioni di questi titoli hanno avuto un picco nell'ultimo trimestre del 2010 sulla piattaforma secondmarket.com. Il valore degli scambi registrato dal sito è stato di 157,8 milioni di dollari.
L'attesa spasmodica per la quotazione dei nuovi fenomeni del "dotcom" ha fatto ricordare a molti la bolla della new economy di dieci anni fa. La novità rispetto ad allora è che i prezzi delle azioni si sono impennati non nelle Borse tradizionali ma nei cosiddetti «mercati grigi», come secondmarket.com o sharepost.com. Su questi siti i dipendenti di società non quotate possono vendere le azioni che normalmente gli vengono assegnate dall'azienda. Le transazioni di questi titoli hanno avuto un picco nell'ultimo trimestre del 2010 sulla piattaforma secondmarket.com. Il valore degli scambi registrato dal sito è stato di 157,8 milioni di dollari.
Facebook è la star
Su secondmarket.com la società di Mark Zuckerberg è la più gettonata ed è arrivata a rappresentare quasi il 40% delle transazioni dell'ultimo trimestre 2010. Seguono Twitter e LinkedIn, social network che ha lo scopo di fare incontrare domanda e offerta di lavoro. Sempre su secondmarket.com, quest'ultima società ha avuto un'impennata nei volumi di scambio. Nell'ultimo trimestre dello scorso anno è arrivata a rappresentare il 7% delle transazioni totali. Un dato che si spiega alla luce dell'annuncio del prossimo sbarco in Borsa. L'ultimo, tra i bambini prodigio del web, ad annunciare la quotazione è Pandora. Il sito che permette di creare web radio personalizzate in base ai gusti dell'utente punta a raccogliere 100 milioni di dollari con la quotazione.
Su secondmarket.com la società di Mark Zuckerberg è la più gettonata ed è arrivata a rappresentare quasi il 40% delle transazioni dell'ultimo trimestre 2010. Seguono Twitter e LinkedIn, social network che ha lo scopo di fare incontrare domanda e offerta di lavoro. Sempre su secondmarket.com, quest'ultima società ha avuto un'impennata nei volumi di scambio. Nell'ultimo trimestre dello scorso anno è arrivata a rappresentare il 7% delle transazioni totali. Un dato che si spiega alla luce dell'annuncio del prossimo sbarco in Borsa. L'ultimo, tra i bambini prodigio del web, ad annunciare la quotazione è Pandora. Il sito che permette di creare web radio personalizzate in base ai gusti dell'utente punta a raccogliere 100 milioni di dollari con la quotazione.
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