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martedì 4 maggio 2010

Alla Biennale di Sejima progetti, culture e visioni


di: Paola Pierotti - ILSOLE24ORE.COM (3 maggio 2010)


«Il primo decennio del ventunesimo secolo si sta chiudendo in un susseguirsi di cambiamenti radicali. In questo contesto in rapida evoluzione, l'architettura può farsi portavoce di nuovi valori e moderni stili di vita? La 12 Mostra di Architettura della Biennale di Venezia è una riflessione sull'architettura - ha dichiarato il direttore Kazujo Sejima – è l'occasione per sperimentare le sue molteplici possibilità e per dar conto della sua pluralità di approcci. Ogni suo orientamento è in funzione di un modo di vivere diverso». Non sarà una vetrina di archistar quella in programma per il prossimo autunno (29 agosto – 21 novembre 2010) ai giardini e all'arsenale di Venezia ma un melting pot di progetti, culture e visioni.

La Mostra sarà un evento a effetto sorpresa dove tutti i partecipanti diventeranno curatori di se stessi, una kermesse dedicata ai giovani che sono il 40% del totale e sarà in gran parte ideata da una generazione di 40-50enni provenienti da tutto il mondo.

Sejima, prima donna a dirigere la Biennale e insignita alcuni mesi fa anche del prestigioso Pritzker Architecture Prize 2010, ha selezionato una cinquantina di progetti, frutto del lavoro di architetti, artisti e ingegneri. Tra loro ci sono Smilan Radic + Marcela Correa che, influenzati anche dalla recente esperienza del terremoto in Cile, realizzeranno a Venezia un'enorme pietra in cui viene ricavata una cavità che accoglie un solo spettatore alla volta. È uno spazio che invita alla riflessione e alla meditazione. Un'istallazione che parla del modo in cui l'individuo ripensa il suo rapporto con la società. La promessa giapponese Ishigami+Associates esporrà un'istallazione dai confini indefinibili per creare un'atmosfera inedita con un lavoro del tutto effimero. Ancora, i francesi R&Sie(n) e Sarl d'Architecture realizzeranno un'istallazione luminosa che riproduce i cicli biologici e esplora i modi in cui si percepisce lo spazio in simbiosi con la natura.

Protagonista della 12 Mostra di architettura è lo spazio: i luoghi abitati dalla gente. La Biennale di Architettura 2010 è stata svelata oggi a Roma e il messaggio lanciato dal presidente della Fondazione veneziana Paolo Baratta è «we became people in architecture».

«Il continuo progresso nella capacità di esprimere e soddisfare una qualificata domanda verso gli oggetti di consumo, dal cibo, all'abbigliamento all'arredamento si scontra con una più impacciata e flebile capacità di esprimere qualificate esigenze e obiettivi circa la qualità dello spazio e del territorio in cui viviamo» ha osservato Baratta. «Ad un avanzamento del consumatore sembra accompagnarsi un arretramento del committente pubblico e privato, in forte contrasto con la storia del nostro passato». Da qui muove i suoi passi il direttore della 12 Mostra, Sejima, secondo la quale «progettare vuol dire in primo luogo identificare usi e attività e porsi poi il problema della relazione tra loro».

La Biennale 2010 sarà più di una mostra. «Per stimolare una riflessione creativa e momenti di riflessione che possono integrare la Mostra – ha spiegato Baratta – abbiamo pensato di richiamare i direttori delle precedenti Biennali (da Paolo Portoghesi a Massimiliano Fuksas, da Richard Burdett a Aaron Betsky) e offerto loro di tenere un seminario condotto su un tema a loro scelta». Così, per tutta la durata della Mostra, ogni sabato, è già fissato il calendario dei "Sabato dell'architettura". La Fondazione sta stringendo anche forti partnership con le Università e ha dato vita al programma "Universitas meet in architecture" per offrire occasioni di integrazioni tra le attività accademiche e quelle di ricerca e sperimentazione suggerite negli spazi della Biennale. Finora sono state invitate 30 Università italiane e 80 facoltà di architettura, ingegneria, sociologia, design e comunicazione e altre 300 Università e scuole di formazione di tutto il mondo.

I paesi internazionali partecipanti alla Mostra saranno 56. Il Padiglione Italia, promosso dal Ministero per i beni e le attività culturali con la PaBAAC – Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanea – e curato da Luca Molinari seguirà la linea tracciata da Sejima e presenterà un atlante di progetti ideati e opere realizzate in Italia nell'ultimo ventennio per raccontare lo stato dell'arte e indagare i temi sui quali si sta concentrando l'attività professionale e la sperimentazione: dall'abitare sotto i 1000 euro al metro quadrato a cosa fare dei beni sequestrati alle mafie, dall'emergenza paesaggio ai nuovi spazi pubblici.

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