di: Alessandro Merli - ILSOLE24ORE.COM (06 maggio 2010)
Ora c'è il Portogallo nel mirino dei mercati finanziari, dopo che ieri l'agenzia di rating Moody's ha annunciato di voler rivedere la classificazione del debito pubblico di Lisbona con la possibilità di un taglio, di uno o due voti, dall'attuale Aa2, entro tre mesi. Ieri il rischio paese è aumentato bruscamente, mentre un'asta di titoli di Stato ha costretto il Tesoro a pagare rendimenti nettamente più alti rispetto a prima dello scoppio della crisi greca.
La combinazione del «deterioramento delle finanze pubbliche con le difficoltà della crescita nel lungo periodo» è la ragione della mossa di Moody's, che ha precisato però come il debito portoghese, al 77% del prodotto interno lordo, è assai più basso di molti altri paesi dell'area euro e «non è insostenibile, né insopportabile». Anche se molti investitori cominciano a considerare il Portogallo alla stregua della Grecia, e come possibile prima vittima del contagio proveniente da Atene, l'analisi di Moody's sottolinea molte differenze tra i due paesi.
Alla luce delle violenze di ieri ad Atene, il principale elemento a favore del Portogallo sembra però soprattutto politico, cioè la ferma intenzione del governo di varare un piano di risanamento fiscale che vada al di là di quanto già annunciato nel programma di stabilità concordato con l'Unione europea, con l'appoggio dell'opposizione. Inoltre, una buona parte della popolazione appare, secondo i sondaggi, disposta ad accettare i sacrifici necessari. La settimana scorsa, il Governo socialista di José Socrates, sotto l'impulso della crisi greca, ha detto di voler andare oltre l'obiettivo già fissato con Bruxelles di portare il deficit pubblico dal 9,4% del 2009 all'8,3. Nel programma di stabilità era stato concordato che il deficit sarebbe sceso al 2,8% nel 2013. Il risanamento dovrebbe avvenire con un pacchetto di misure che comprende tagli ai salari dei dipendenti pubblici, una riduzione degli investimenti statali e alcune nuove imposte. I socialdemocratici (conservatori), il principale partito d'opposizione, hanno già dichiarato che favoriranno il passaggio delle nuove misure.
Moody's ha precisato, nel suo annuncio di ieri, che la decisione su un eventuale downgrading, che sarebbe il primo mai realizzato da questa agenzia sul debito di Lisbona, che è salito ad Aa2 nel 1998, verrà presa dopo aver esaminato il nuovo pacchetto anti-deficit. L'agenzia ha anche messo sotto osservazione in vista di un possibile declassamento tutte le dieci banche portoghesi che hanno un rating.
Quella di ieri è stata una giornata molto pesante per il Portogallo sui mercati. Il possibile declassamento da parte di Moody's farebbe seguito a quello già realizzato la settimana scorsa da parte dell'altra agenzia, Standard & Poor's, che ha abbassato il voto di due gradini. Per questo, alcuni osservatori di mercato notavano ieri che l'annuncio di Moody's non rappresenta una sorpresa, ma una presa d'atto che la situazione dei conti pubblici portoghesi è in peggioramento, ma soprattutto che l'azione correttiva necessaria è destinata a provocare una contrazione di una crescita già asfittica. Il Portogallo soffre di bassa crescita già da un decennio: l'economia non cresce sopra il 2% dal 2001, la produttività è la più bassa fra i paesi dell'area dell'euro, e i benefici dell'ingresso nella moneta unica sono andati dispersi in un breve boom di consumi e in aumenti di salari. I flussi di investimenti diretti che si erano indirizzati verso il paese iberico dopo l'ingresso nell'Unione europea si sono inariditi a causa tra l'altro della concorrenza dei paesi dell'Europa centrale ed orientale di nuova entrata nella Ue, più vicini ai mercati europei più importanti, già dotati di una base industriale significativa e di una manodopera più qualificata di quella lusitana.
I segnali di mercato più negativi sono venuti dal balzo di oltre 40 punti base dello spread rispetto ai Bund tedeschi, ieri attestatosi a 329 punti base. Il costo di assicurazione contro un default portoghese, rappresentato dai Cds a 5 anni, è salito da 358 punti base di martedì a oltre 400. Un'asta di titoli a 6 mesi ha incontrato una domanda sufficiente, ma a tassi del 2,955%, quando prima della crisi greca, nel mese di gennaio, Lisbona si finanziava a sei mesi allo 0,592 per cento. Per ora, ha detto Moody's, i costi di rifinanziamento del debito sono entro i limiti della capacità del paese.
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Ora c'è il Portogallo nel mirino dei mercati finanziari, dopo che ieri l'agenzia di rating Moody's ha annunciato di voler rivedere la classificazione del debito pubblico di Lisbona con la possibilità di un taglio, di uno o due voti, dall'attuale Aa2, entro tre mesi. Ieri il rischio paese è aumentato bruscamente, mentre un'asta di titoli di Stato ha costretto il Tesoro a pagare rendimenti nettamente più alti rispetto a prima dello scoppio della crisi greca.
La combinazione del «deterioramento delle finanze pubbliche con le difficoltà della crescita nel lungo periodo» è la ragione della mossa di Moody's, che ha precisato però come il debito portoghese, al 77% del prodotto interno lordo, è assai più basso di molti altri paesi dell'area euro e «non è insostenibile, né insopportabile». Anche se molti investitori cominciano a considerare il Portogallo alla stregua della Grecia, e come possibile prima vittima del contagio proveniente da Atene, l'analisi di Moody's sottolinea molte differenze tra i due paesi.
Alla luce delle violenze di ieri ad Atene, il principale elemento a favore del Portogallo sembra però soprattutto politico, cioè la ferma intenzione del governo di varare un piano di risanamento fiscale che vada al di là di quanto già annunciato nel programma di stabilità concordato con l'Unione europea, con l'appoggio dell'opposizione. Inoltre, una buona parte della popolazione appare, secondo i sondaggi, disposta ad accettare i sacrifici necessari. La settimana scorsa, il Governo socialista di José Socrates, sotto l'impulso della crisi greca, ha detto di voler andare oltre l'obiettivo già fissato con Bruxelles di portare il deficit pubblico dal 9,4% del 2009 all'8,3. Nel programma di stabilità era stato concordato che il deficit sarebbe sceso al 2,8% nel 2013. Il risanamento dovrebbe avvenire con un pacchetto di misure che comprende tagli ai salari dei dipendenti pubblici, una riduzione degli investimenti statali e alcune nuove imposte. I socialdemocratici (conservatori), il principale partito d'opposizione, hanno già dichiarato che favoriranno il passaggio delle nuove misure.
Moody's ha precisato, nel suo annuncio di ieri, che la decisione su un eventuale downgrading, che sarebbe il primo mai realizzato da questa agenzia sul debito di Lisbona, che è salito ad Aa2 nel 1998, verrà presa dopo aver esaminato il nuovo pacchetto anti-deficit. L'agenzia ha anche messo sotto osservazione in vista di un possibile declassamento tutte le dieci banche portoghesi che hanno un rating.
Quella di ieri è stata una giornata molto pesante per il Portogallo sui mercati. Il possibile declassamento da parte di Moody's farebbe seguito a quello già realizzato la settimana scorsa da parte dell'altra agenzia, Standard & Poor's, che ha abbassato il voto di due gradini. Per questo, alcuni osservatori di mercato notavano ieri che l'annuncio di Moody's non rappresenta una sorpresa, ma una presa d'atto che la situazione dei conti pubblici portoghesi è in peggioramento, ma soprattutto che l'azione correttiva necessaria è destinata a provocare una contrazione di una crescita già asfittica. Il Portogallo soffre di bassa crescita già da un decennio: l'economia non cresce sopra il 2% dal 2001, la produttività è la più bassa fra i paesi dell'area dell'euro, e i benefici dell'ingresso nella moneta unica sono andati dispersi in un breve boom di consumi e in aumenti di salari. I flussi di investimenti diretti che si erano indirizzati verso il paese iberico dopo l'ingresso nell'Unione europea si sono inariditi a causa tra l'altro della concorrenza dei paesi dell'Europa centrale ed orientale di nuova entrata nella Ue, più vicini ai mercati europei più importanti, già dotati di una base industriale significativa e di una manodopera più qualificata di quella lusitana.
I segnali di mercato più negativi sono venuti dal balzo di oltre 40 punti base dello spread rispetto ai Bund tedeschi, ieri attestatosi a 329 punti base. Il costo di assicurazione contro un default portoghese, rappresentato dai Cds a 5 anni, è salito da 358 punti base di martedì a oltre 400. Un'asta di titoli a 6 mesi ha incontrato una domanda sufficiente, ma a tassi del 2,955%, quando prima della crisi greca, nel mese di gennaio, Lisbona si finanziava a sei mesi allo 0,592 per cento. Per ora, ha detto Moody's, i costi di rifinanziamento del debito sono entro i limiti della capacità del paese.
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