di Antonio Gaspari
Sembrerà paradossale, ma nell’ultima settimana la principale questione dibattuta dalle principali cariche politiche, dai maggiori mezzi di comunicazione di massa, dai potentati economici, dai partiti di governo e di opposizione, è stata la scelta di Gianfranco Fini di condurre un attacco pubblico al Presidente del Consiglio ed al progetto politico che si sta evolvendo all’interno del Popolo delle libertà. Della questione L’Ottimista se ne è già occupato a sufficienza e non intende alimentare ulteriormente il dibattito. Facendo riferimento alla realtà dei fatti che sfidano gli uomini ogni giorno, ci siamo chiesti: ma veramente la questione più importante in Italia è se Fini rimarrà con il Pdl o passerà con l’opposizione? Veramente i problemi economici, politici, sociali dell’Italia si risolveranno se l’Italia darà spazio e seguito ai “capricci” del Presidente della Camera?
La risposta ce l’hanno data i lettori e ce la danno ogni giorno le persone e le famiglie con cui siamo in contatto. Il nostro amato paese ha problemi seri da affrontare e risolvere, quali la crisi economico-finanziaria, l’urgenza di colmare il divario infrastrutturale tra Nord e Sud e tra l’Italia e l’Europa. C’è bisogno di raggiungere rapidamente un'indipendenza energetica, costruendo centrali nucleari e diversificando l’approvvigionamento delle fonti. Bisogna vincere le paure diffuse dai catastrofismi e motivare la spinta verso il progresso economico e civile. Bisogna diffondere una cultura favorevole alla vita nascente e alla famiglia naturale per superare l’inverno demografico e ringiovanire il Paese. Dal punto di vista ambientale c’è bisogno di termovalorizzatori, di una soluzione duratura nel trattamento dei rifiuti e di un risanamento di zone dove ancora i pneumatici vengono bruciati a cielo aperto, ed i rifiuti lasciati ai lati delle strade. Nel campo dei trasporti bisogna operare una svolta decisiva verso le motorizzazioni ibride di auto e bus, al fine di ridurre i consumi di combustibili fossili e migliorare la qualità dell’aria.
Nella sola città di New York l’introduzione di 1.350 bus ibridi di tipo Orion VII, che utilizzano un piccolo motore diesel per ricaricare le batterie elettriche, permetterà di risparmiare più di 20 milioni di litri di carburante ed evitate emissioni di anidride carbonica per un valore di 50 mila tonnellate. Bisogna approfittare delle opportunità della cosiddetta green economy incentivando l’efficienza energetica e illuminotecnica e riducendo le spese ed i consumi energetici.
Da uno studio condotto dall'Università Europea di Roma risulta che a fronte di un patrimonio immobiliare del Comune di Roma, che solo di scuole materne e uffici ammonta a un totale di 4.370.839 metri cubi, è possibile, tramite l’applicazione di tecnologie di retrofitting per l’illuminazione pubblica e per l’illuminazione interna, insieme a misure di efficientamento nella trasmittenza e nei generatori di calore, ridurre il consumo da 356.572.034 Kw/anno a 194.920.348 kw/anno, ovvero di una percentuale che è circa del 46%.
Attualmente il Comune di Roma consuma per il suo patrimonio immobiliare circa 356 Gwh di energia elettrica per una spesa calcolabile che si aggira intorno ai 53,4 milioni di euro. In termini di denaro ridurre il consumo del 40% significa risparmiare 21,36 milioni di Euro. Solo per l’illuminazione pubblica il Comune di Roma spende 19,8 milioni di euro (132 mln di Kwh l'anno).
Il risparmio del 40% per l’illuminazione pubblica vale 7,92 milioni di euro.
I capitali risparmiati nei primi tre anni serviranno a ripagare l’investimento per cambiare le tecnologie illuminative, migliorare gli edifici e applicare tutti quegli accorgimenti che serviranno a rendere più efficiente il sistema. In termini lavorativi le quote di denaro risparmiate andranno a mettere in moto, centinaia di imprese che miglioreranno gli edifici e renderanno più belle, illuminate e confortevoli, uffici, strade, piazze e parchi.
Finora però il peso e la responsabilità di un programma di sviluppo sono caduti tutti sulle spalle del Presidente del Consiglio, che sembra la persona più convinta e più capace nel garantire un vero e duraturo progresso economico, tecnologico e civile per l’Italia. Ma è oltremodo evidente che per consolidare tale politica è necessaria una vera e propria rivoluzione politica che liberi il paese da tutte le ideologie sconfitte dalla storia che, ciononostante, continuano a tenere in ostaggio l’Italia. La decrepita “casta” che pensa solo ad occupare il potere ed ad impedire l’ingresso di nuovi soggetti, ha fatto il suo tempo, resiste caparbiamente, ma di certo, non ha un futuro e ritarda le innovazioni.
Le nuove generazioni che si stanno affacciando nella scena politica chiedono trasparenza, apertura, competenza, visione internazionale, spessore morale e disponibilità a servire il bene comune. E questa è terra e spazio per gli Ottimisti!
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