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venerdì 7 maggio 2010

Regno disunito e instabile

di: Il Foglio.it (07 maggio 2010)

Parlamento bloccato. Cameron dice che può governare senza maggioranza, ma il Labour non cede e rilancia l’alleanza con i Lib-Dem (che deludono). Il bipolarismo cammina su una gamba sola

Parlamento bloccato. E’ questo il responso dei seggi inglesi.  I conservatori avrebbero 288 seggi, trentotto in meno rispetto a quanto serve per la maggioranza assoluta. I laburisti ne avrebbero 244, centoventuno in meno rispetto al 2005. I liberaldemocratici, a sorpresa, avrebbero addirittura perso consensi rispetto alle ultime elezioni: 61 seggi contro i 51 attuali. Quest’ultimo dato ha suscitato perplessità: il team dell’Economist, riunito per un “live blogging” imperdibile, ha subito scritto che era parecchio strano come dato, il “surge” di Nick Clegg sarà anche stato sopravvalutato, ma così è davvero troppo. Molti altri analisti hanno iniziato a stimare i margini di errore delle prime rilevazioni, che potrebbero essere quindi molto diversi, anche perché il primo conteggio nel Sunderland, roccaforte laburista, ha registrato un passaggio dal Labour ai Tory del’8,4 per cento, cioè molto consistente.

A prima vista, però, dal Regno Unito arriva un messaggio di instabiltà che non può che suscitare preoccupazione in un’Europa già parecchio instabile. Se si pensa che, secondo Bruxelles, il deficit di Londra è il più alto in assoluto nell’Unione europea, anche rispetto alla famigerata Grecia, un Parlamento bloccato non può che generare ulteriore panico. Dopo i primi dati, non è neppure possibile stabilire chi sarà il prossimo premier. David Cameron, leader dei Tory, ha dichiarato che con questi numeri lui può governare anche in minoranza. Ma mentre dai Lib-Dem arrivavano parole di speranza – deciderà il popolo non l’exit poll –, si è mossa la macchina del Labour, con Lord Mandelson pronto a dichiarare: “Le convenzioni costituzionali sono molto chiare. Conoscete le regole. Le regole dicono che se c’è un Parlamento bloccato non è il partito con i numeri più alti ad andare avanti per primo. E’ il governo in carica”. Quando poi Mandelson ha detto che il sistema elettorale, il bipolarismo rigido, “cammina su una gamba sola”, si è svelata la strategia laburista: alleanza “solida e stabile” con i Lib-Dem.

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