ROMA - Il più indigesto è, sicuramente, il ritorno dei ticket su visite specialistiche e codici bianchi al pronto soccorso, anche se non tutte le Regioni lo applicheranno. Si sta, anzi, procedendo a macchia di leopardo. Ma nella maxi-manovra che punta a condurre l’Italia verso il pareggio di bilancio con un correzione del deficit di almeno 48 miliardi nel 2014, c’è molto di più. Entra subito in vigore l’aggravio della tassa sul deposito-titoli per le giacenze superiori ai 50.000 euro. E il superbollo per le auto da più di 225 kilowatt, la stretta sulle stock option per manager e collaboratori delle società finanziarie oltre all’aumento dell’Irap per le concessionarie non autostradali, per le banche e per le assicurazioni. Tutte queste misure scattano da oggi anche se in pratica cominceremo a farci i conti da domani, lunedì. E’ immediatamente in vigore anche la nuova multa sui cartelloni e pubblicità abusive lungo le strade «o in vista di esse». La legge, approvata a tempo di record in Parlamento, è stata pubblicata ieri sulla Gazzetta ufficiale e comincia ora a produrre i primi effetti sulle tasche dei cittadini italiani. Non sono gli unici effetti, naturalmente. Dal primo agosto, entrerà in vigore il prelievo aggiuntivo sulle pensioni più alte. Si tratta di un contributo del 5% sulla quota eccedente 90.000 euro e fino a 150.000, mentre sopra questa soglia si passa al 10%. L’aumento delle accise di 4 centesimi, scattato il 1° luglio per finanziare l’emergenza immigrati, rimane confermato per tutto il 2012, mentre dal 2013 entreranno in vigore i tagli lineari sulle agevolazioni fiscali (5% nel 2013 e 20% nel 2014) se il governo non riuscirà ad esercitare la delega con la quale riformare le aliquote dell’imposta sul reddito e ridisegnare la giungla dei bonus. Attualmente, tenendo conto anche delle imposte locali, gli sconti sono non meno di 476 per un valore complessivo di 161,58 miliardi, di cui 21,44 a beneficio delle famiglie.
C’è molto ancora nella manovra di stabilizzazione finanziaria: come il taglio alla rivalutazione delle pensioni oltre i 2.380 euro che avrà valore sugli anni 2012-2013; o l’anticipo al 2013 dei meccanismi che legano i requisiti per la pensione alla crescita dell’aspettativa di vita. Al Pubblico impiego vengono chiesti ulteriori sacrifici con il prolungamento al 2014 del blocco sulle assunzioni ed il congelamento delle retribuzioni. La manovra si è arricchita in corso d’opera, nel passaggio a palazzo Madama, migliorando ulteriormente i saldi anche per dare segnali certi ai mercati finanziari. E si vedrà domani se il prezzo di misure impopolari servirà a placare la speculazione finanziaria o soltanto a garantire una tregua in vista del prossimo assalto. Nel ricco paniere di tagli e prelievi, solo una cosa manca: la riduzione dei costi della politica. Tutto rinviato alle prossime elezioni.
C’è molto ancora nella manovra di stabilizzazione finanziaria: come il taglio alla rivalutazione delle pensioni oltre i 2.380 euro che avrà valore sugli anni 2012-2013; o l’anticipo al 2013 dei meccanismi che legano i requisiti per la pensione alla crescita dell’aspettativa di vita. Al Pubblico impiego vengono chiesti ulteriori sacrifici con il prolungamento al 2014 del blocco sulle assunzioni ed il congelamento delle retribuzioni. La manovra si è arricchita in corso d’opera, nel passaggio a palazzo Madama, migliorando ulteriormente i saldi anche per dare segnali certi ai mercati finanziari. E si vedrà domani se il prezzo di misure impopolari servirà a placare la speculazione finanziaria o soltanto a garantire una tregua in vista del prossimo assalto. Nel ricco paniere di tagli e prelievi, solo una cosa manca: la riduzione dei costi della politica. Tutto rinviato alle prossime elezioni.
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