L'annuncio: niente appello contro l'accordo del 2008 con cui i due gemelli - che accusano Mark Zuckerberg di avergli rubato l'idea per il social network - avevano ricevuto 65 milioni di dollari.
WASHINGTON - Si chiude con un annuncio la lunga disputa sulla nascita di Facebook, il social network dei record. I gemelli Cameron e Tyler Winkelvoss hanno fatto sapere che non si appelleranno alla Corte Suprema statunitense contro l'accordo del 2008 con il quale avevano ricevuto da Mark Zuckerberg 65 milioni di dollari.
L'accordo, raggiunto nel 2008, riguardava la creazione di Facebook: i due gemelli, atleti olimpici di canottaggio a Pechino, avevano accusato Mark Zuckerberg di avergli rubato l'idea del social network quando studiavano ad Harvard, nel 2004. È la storia raccontata dal film "The Social Network 1", di David Finch. I Winkelvoss hanno così portato in tribunale Zuckerberg e hanno raggiunto l'accordo.
Ma la firma non ha chiuso la partita: i Winklevoss hanno deciso di tornare sui propri passi, denunciando l'accordo perché - secondo loro - l'azienda avrebbe tenuto nascosto delle informazioni che avrebbero garantito un risarcimento più alto ai due fratelli. Il primo tempo di questa nuova partita legale si è chiuso l'11 aprile quando una corte federale ha difeso la transazione, definendola "piuttosto buona". Il passo successivo sarebbe stato l'appello presso la corte suprema, ma oggi è arrivato l'annuncio: "Dopo aver considerato con attenzione la situazione", i Winklevoss - senza specificare altre motivazioni - hanno deciso di fermarsi.
La risposta dell'azienda
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