Un anno per evidenziare l’importanza e i benefici delle foreste del nostro Pianeta ed evitare così conseguenze peggiori, a partire dal disboscamento selvaggio. È questo l’intento dell’Onu che ha proclamato il 2011 “Anno Internazionale delle Foreste”.
Le foreste presenti sul nostro Pianeta rappresentano il 30% delle terre emerse. In Italia occupano oltre un terzo del territorio. A causa del disboscamento selvaggio ogni giorno spariscono circa 350 kmq di verde. Per poter riflettere al meglio sull’argomento, l’Assemblea Generale dell’Onu ha proclamato il 2011 come Anno dedicato alle Foreste. Numerosi i benefici che ci regalano quotidianamente questi straordinari spettacoli paesaggistici: oltre a consentire la vita di diverse creature di tutto il mondo, aiutano l’intera umanità a sopravvivere, fornendo sostentamento a 1,6 miliardi di persone (quasi un quarto dell’intera umanità), rappresentando il più grande deposito di carbonio al mondo.
Per tutto l’anno, dunque, il mondo si impegna a riconoscere l’importanza vitale di una vita sana per tutti i popoli attraverso questa grandissima risorsa. L’evento si posiziona nel “Decennio della Biodiversità” che inizia quest’anno e finirà nel 2020. “I diritti ad usare e trarre beneficio dalle risorse forestali spesso non vengono tenuti nella giusta considerazione” afferma il rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao). Nel report viene evidenziato come l’industria forestale possa essere parte di un’economia “più verde”, facendo uso di risorse con una maggiore sostenibilità: utilizzando materiali di scarto, aumentando l’efficienza energetica e riducendo le emissioni. Lo scorso anno quasi il 40% del totale della produzione forestale è derivato da carta riciclata, scarti di legno e fibre non legnose. Una percentuale che si spera possa arrivare al 45% nel 2030, principalmente in Cina ed India.
Il rapporto della Fao sottolinea la necessità dei governi di adottare leggi per i cosiddetti carbon rights (http://redd-net.org/themes/carbon-rights), assicurando così una equa distribuzione di costi e benefici dai programmi Redd+ (http://www.un-redd.org/AboutREDD/tabid/582/Default.aspx). Sarà importante piantare foreste ed alberi ai fini della protezione ambientale, per produrre reddito e aiutare le popolazioni povere che vivono in paesi aridi e soggetti alla siccità. Il rapporto cita, come esempi positivi, quello dello sviluppo e della conservazione delle mangrovie in Bangladesh, la prevenzione degli incendi boschivi nelle Samoa ed i programmi di rimboschimento ad Haiti. Lo scorso 22 maggio è stata celebrata la giornata della Biodiversità e il 5 giugno la giornata Mondiale dell’Ambiente.
Dal rapporto del WWF si evince come politici e imprese debbano porsi degli obiettivi audaci per fermare la perdita delle foreste, combattendo i cambiamenti climatici. Il nostro Paese, ad esempio, che è uno dei primi importatori di legno e derivati dal bacino del Congo, è ancora poco “responsabile” in termini di partecipazione alla sostenibilità del mercato dei prodotti forestali. Da qui la necessità di rinnovare o assumere impegni tangibili a sostegno della tutela del patrimonio forestale. Se non si interviene in tempi brevi, oltre 230 milioni di ettari di foresta scompariranno entro il 2050.
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