Come dicevo poco fa con una mia collega, queste sono notizie che in un modo o nell’altro ti segnano. Non importa se seriamente o in tono ironico. Non conta se per cinque secondi o se per un’intera giornata. Sta di fatto che toccano un particolare pensiero e sentimento dentro di noi. Peter Falk non è uno di quegli attori cinematografici che tutti conoscono bene (a meno che non si tratti di cinefili). La sua meravigliosa interpretazione in Angeli Con La Pistola, ad esempio, è stata forse riconosciuta ed esalta nella Hollywood di quegli anni (1961), ma nel complesso e a livello globale Falk è sempre stato “solo” il Tenente Colombo. E questo ruolo ha fatto la sua fortuna, riconoscendogli una bravura che (purtroppo) era un po’ costipata nel piccolo schermo, ma che l’ha reso grande e immortale, facendolo entrare a pieno diritto nel cuore e nella testa di milioni di persone. Tanto da arrivare a “perdere” il suo vero nome, di bocca in bocca, indicato più velocemente come “Colombo” e basta. Sarà stato gratificante per lui? O l’avrà vissuta come una sorta di maledizione? Il classico personaggio che non riesci più a staccarti di dosso e che penalizza qualsiasi altra interpretazione tu voglia fare…
La giovinezza di molti, comunque, è stata caratterizzata dalla sua presenza in tv nei panni di questo tenente che perennemente vestito del suo impermeabile, con il sigaro pendente da un lato della bocca o incastrato fra le dita, ha risolto infiniti casi di omicidio. E mentre noi continuavamo a seguire le sue avventure poliziesche, mentre tanti nascevano, crescevano e venivano a conoscenza di tale personaggio grazie alle infinite repliche che venivano mandate in onda e che ancora adesso trasmettono (e che probabilmente, ora che lui è morto, manderanno ancora in futuro), il nostro Peter invecchiava e si ammalava di Alzheimer. Una malattia, si sa, che ti avvolge nelle sue spire come un boa gigante, privandoti man mano di tutto e riducendoti a una strana e commovente ombra di te stesso.
Giusto qualche anno fa avevano fatto il giro del mondo le foto che lo ritraevano in quel di Los Angeles (non troppo lontano dalla sua villa di Beverly Hills) sporco e trasandato che se la vagava per le strade instato confusionale, urlando frasi senza senso. La figlia ne aveva poi chiesto l’affidamento (e mi pare il minimo) andando a immergersi in una battaglia legale con la seconda moglie di lui, ma un qualcosa si era rotto per sempre, specie nel nostro immaginario di fan che impotenti osservavamo il suo tracollo.
Un declino arrivato troppo presto e troppo violentemente. Perchè per noi, come per tutti, Peter Falk era un uomo che non si arrendeva, scovando assassini ovunque con acume e ironia ne Il Tenente Colombo. Il simpatico mafioso in Angeli Con La Pistola. Se stesso ne Il Cielo Sopra Berlino. Il mitico Sam Diamante in Invito A Cena Con Delitto. Un nonno che legge una fiaba al nipotino ne La Storia Fantastica.
Peter Falk è morto a 83 anni nella sua villa di Beverly Hills, il 23 giugno 2011. Ad annunciarlo è stata la rete televisiva Cbs. Un’altra stella del firmamento cinematografico si è spenta, ma in qualche modo continuera a brillare. Perchè al contrario della maggior parte della gente, un attore ha paradossalmente una chance di vita in più grazie ai ruoli interpretati, comparendo in eterno sul piccolo e grande schermo, tenendoci compagnia e mostrandosi al mondo ogni volta che avremo voglia di vederlo…
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