Il presidente dell'Uefa: "Servono leggi specifiche sulle scommesse, sono i calciatori gli amanti del gioco e loro devono salvaguardarlo". Poi una battuta sulla Juve: "Ho prolungato il contratto di 4 anni per non premiare solo Inter e Milan"
NYON (Svizzera) - Il giorno dopo aver incontrato il presidente della commissione europea, Barroso, Michel Platini , commenta ancora lo scandalo-scommesse in Italia: "Nel calcio ci sono tante cose belle e ci sono anche dei problemi: se ci sono colpe dei giocatori vanno punite. Ma qui il problema non è la violenza, o gli hooligans c'è di mezzo la delinquenza e anche il riciclaggio. E' molto pericoloso perché tocca il calcio in modo diretto e sono i giocatori che devono difenderlo perchè sono loro gli amanti del gioco. Ho chiesto già da tempo che la polizia vigili su questo mondo del calcio. Sono anni che porto avanti questa battaglia, che servono controlli e pulizia. Ma dobbiamo difendere il gioco del calcio. Il pallone è in pericolo, perché il fenomeno scommesse tocca direttamente il mondo del calcio. In Italia? E' un fatto su cui bisogna lavorare, ma non è colpa di Petrucci o Abete. In Francia hanno fatto delle leggi specifiche sulle scommesse".
Forza Juve — Per il presidente dell'Uefa anche il tempo di parlare della "sua "Juve, ritrovando il sorriso per una battuta: "Ho prolungato di quattro anni il contratto dell'Uefa per avere la possibilità di non premiare solo Milan e Inter, ma anche la Juve.... Conte nuovo allenatore? Non lo conosco. La squadra adesso deve rimettersi in corsa: ci sono stati molti problemi avendo perso grandi giocatori. E sappiamo che in questi casi è più facile distruggere che costruire".
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