Il giorno dopo Roma si sveglia sotto choc per le violenze che ieri per ore hanno tenuto sotto scacco la capitale. Mentre nella notte gli ospedali si sono riempiti di feriti, arrivando a contare un centinaio di ricoveri tra manifestanti, violenti e forze dell'ordine, ci si interroga su come sia stato possibile che un gruppo abbia potuto mettere a soqquadro per ore il centro di Roma.
Stamattina a Piazza San Giovanni, per ore ieri nelle mani dei violenti, numerosi turisti fotografano i danni: dai sampietrini divelti, alle vetrine distrutte, alle automobili bruciate per strada.
Ieri i primi incidenti sono iniziati già su via Cavour, poco dopo l'avvio del corteo, partito alle 14 da piazza Esedra, per poi intensificarsi via via, fino a piazza San Giovanni. Un nutrito gruppo di persone – si parla di 500 -, tutte vestite di nero, a volto coperto e con i caschi in testa si sono ‘infiltrate’ nel corteo e sono entrate in azione mettendo a ferro e fuoco la Capitale.
Non è servito a nulla l’intervento di manifestanti pacifici che, una volta iniziati gli scontri, hanno cercato di bloccare il gruppo di violenti che aveva dato alle fiamme le auto in via Cavour e sfondato diverse vetrine. Nel mirino degli incappucciati – che hanno lanciato bombe carta, petardi, lacrimogeni, bottiglie, sanpietrini e altri oggetti – anche cameramen, fotoreporter e cineoperatori che stavano riprendendo la manifestazione.
Dopo ore di cariche e lanci di fumogeni, piazza San Giovanni e via Merulana sono state liberate dai violenti, ma gli assalti sono continuati all'Esquilino e a piazza Vittorio. Diverse le cariche della polizia, che hanno lanciato lacrimogeni e azionato gli idranti per disperdere i violenti. Un blindato dei carabinieri è stato incendiato. Fiamme e fumo si sono levati dal mezzo e i manifestanti hanno comunque continuato ad attaccarlo con fumogeni e bombe carta. I due militari all'interno sono riusciti a scendere in tempo e si sono messi in salvo.
Altri mezzi sono stati bloccati e circondati e fatti oggetto di lanci di pietre, spranghe e sassi. Scene di paura e panico tra la gente che era venuta da tutta Italia per manifestare pacificamente a piazza San Giovanni. Qualcuno è scoppiato in lacrime.
Un gruppo ha attraversato piazza San Giovanni con le mani alzate gridando 'no alla violenza' e 'vergogna' mentre i violenti continuavano a lanciare oggetti contro i blindati delle forze ordine. I ragazzi si sono seduti a terra, a una ventina di metri dai blindati delle forze dell'ordine. Sono decine i feriti trasportati subito in ospedale. Alcuni manifestanti sono stati soccorsi e medicati sul posto nell'area di San Giovanni. Quasi tutti i feriti sono stati trasportati all'Umberto I e al San Giovanni e quasi tutti sono stati medicati per contusioni, escoriazioni e ferite lacero contuse.
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